Sequestro preventivo finalizzato alla confisca: le Sezioni unite impongono l'onere di motivare sul periculum in mora
Consiste nell’attitudine della cosa advert essere strumentalmente ed oggettivamente collegata all’aggravarsi o al protrarsi di un illecito già realizzato alla perpetrazione di altri fatti criminosi collegati al precedente.
Le Sezioni unite, in esito all'udienza del 27.5.2021, hanno diramato la seguente informazione provvisoria: "Qualora il profitto derivante dal reato sia costituito da denaro, la confisca viene eseguita, in ragione della natura del bene, mediante l'ablazione del denaro comunque rinvenuto nel patrimonio del soggetto fino alla concorrenza del valore del profitto medesimo e deve essere qualificata arrive confisca diretta e non per equivalente".
La sussistenza ex ante delle condizioni di applicabilità della misura può essere verificata anche alla stregua di «fatti non sopravvenuti», intesi occur fatti che, pur già storicamente avveratisi al momento dell’emissione del provvedimento cautelare, non furono tuttavia, per qualsiasi motivo, compiutamente e correttamente esaminati in quel momento. Cass. pen. Sezioni Unite nine luglio 2004, n. 29952
Non è suscettibile di sequestro preventivo ai sensi dell'artwork. 321 c.p.p. il lodo arbitrale rituale per la mancanza di un rapporto di pertinenzialità tra il reato ipotizzato e la decisione arbitrale, a meno che il lodo stesso costituisca conseguenza immediata e diretta della commissione di un reato, come nel caso in cui la decisione sia il risultato di una attività illecita commessa da una delle parti in concorso con gli arbitri. (Annulla senza rinvio, Trib. lib. Terni, 08/07/2014 )
Il sequestro preventivo può avere advertisement oggetto solo il risultato di un’attività e non l’attività in sé, perché è estranea advert esso la funzione di inibizione di comportamenti, sicché è illegittimo, peraltro risolvendosi nell’indebita invasione della sfera di attribuzioni della giurisdizione civile, il sequestro di un fascicolo processuale relativo all’esecuzione immobiliare in corso nei confronti di un soggetto vittima di fatti estorsivi, finalizzato ad impedire che il reato sia portato advertisement ulteriori conseguenze. Cass. pen. sez. II 24 marzo 2006, n. 10437
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1. Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato. Prima dell’esercizio dell’azione penale provvede il giudice for each le indagini preliminari.
Ai fini dell’operatività, nei confronti del terzo, del sequestro preventivo finalizzato alla c.d. confisca allargata a norma dell’art. twelve-sexies della L. 356/1992 (ora artwork. 240-bis c.p.), grava sull’accusa l’onere di provare l’esistenza di situazioni che avallino concretamente l’ipotesi di divergenza tra intestazione formale e disponibilità effettiva del bene, in modo che si possa affermare con la dovuta certezza che il terzo intestatario si sia prestato alla titolarità apparente al solo wonderful di favorire la permanenza dell’acquisizione del bene in capo al condannato e salvaguardarlo dal pericolo della confisca.
Ai fini della legittimazione del sequestro 360 c.p.p. preventivo non occorre un’intrinseca specifica e strutturale strumentalità della cosa rispetto al reato commesso ed a quelli futuri di cui si paventa la commissione, essendo al contrario necessario e sufficiente che l’effettiva disponibilità materiale o giuridica della cosa – anche indirettamente collegata al reato – costituisca un pericolo di aggravamento o di protrazione delle conseguenze del reato o ancora di agevolazione alla commissione di altri reati.
Secondo un primo orientamento[two], più risalente nel tempo, la mera inclusione del bene da sequestrare tra le cose suscettibili di confisca esclude, in capo al giudice, l’onere di valutare e precisare in motivazione la pericolosità connessa alla libera disponibilità della res
Nel caso in cui il reato sia commesso nell'interesse di un'impresa dal suo legale rappresentante, il sequestro e la confisca diretta possono colpire le somme nella disponibilità della società e non già quelle in possesso del legale rappresentante, e che neppure il compenso elargito dalla società a quest'ultimo può essere ritenuto profitto del reato, salvo non venga provata una situazione di osmosi economica tra persona giuridica e persona fisica che la rappresenta, in cui la prima è un mero schermo formale grazie al quale la seconda agisce arrive effettivo titolare dei beni della medesima (Sez. 3, 31369/2021).
occur noto, infatti, il suddetto istituto, originariamente coincidente con la sola fattispecie contemplata dall’art. 240 c.p., si estende ormai fino a ricomprendere ipotesi nelle quali la relazione tra il reato e la res appare sempre più evanescente.
In tema di confisca, il profitto del reato è solo quello costituito da un mutamento materiale, attuale e di segno positivo, della situazione patrimoniale del beneficiario, ingenerato dal reato attraverso la creazione, trasformazione o acquisizione di cose suscettibili di valutazione economica; ne consegue che non costituisce profitto del reato un vantaggio futuro – eventuale, sperato, immateriale o non ancora materializzato in termini economico-patrimoniali – né la mera aspettativa di fatto, c.
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